Collettivo A/traverso


A/traverso i muri. Non scriverei in prigione sui muri


Bologna, s.d. (ma dopo giugno 1977) , cm 43x32, pp. 8.

Icona editoriale del movimento del ’77, il giornale sperimenta nuove forme di scrittura che prendono spunto dalle avanguardie del Novecento, si appropria dei detournement dadaisti, rivendica una filosofia del desiderio ed esprime quella soggettivizzazione di massa che si contrappone alla politica, all’etica del lavoro – e dei sacrifici – consacrata dal Partito Comunista. Al centro il collettivo, e trasversale la direzione di marcia: è così che nasce il Maodadaismo, una teoria/pratica di scrittura che vuole abolire la separazione tra arte e vita sul terreno dell’esistenza (e non solo di quello artistico come facevano i dadaisti) e quindi sostiene il rifiuto del lavoro, e diffonde “notizie false che producano eventi veri”. Nel frattempo la stampa offset offre grandi opportunità creative che danno spazio ad una cultura dal basso dove la manualità diventa dissacrazione della forma ed espressività delle singole moltitudini. Di qui la grafica innovativa, espressione di una sperimentazione artistica nonché strumento di comunicazione sovversiva. Nel collettivo redazionale troviamo Franco Berardi (Bifo), Maurizio Torrealta, Dario Fiori, Luciano Cappelli, Claudio Cappi, Mario Canale, Piero Lo Sardo, Angelo Pasquini, Stefano Saviotti e molti altri. In ottimo stato.

Numero dedicato ai giovani arrestati (per lo più per reati d’opinione) dopo i fatti di Bologna del marzo 1977 e l’uccisione di Francesco Lorusso. Stampato a inchiostro verde, in ottime condizioni.


codice: 18233

euro 150,00